NON E' GIORNO ANCORA

di Marta Ottolenghi Minerbi
DEVANZIS Editrice, Treviso 2012

Volume in brossura di cm. 22 x 14; 126 pagine, 1 tavola in b/n. in antiporta. Costo € 13
ISBN 978-88-95735-04-7

Questo romanzo è lo struggente diario di una donna, scritto in forma di lettere che avrebbero dovuto essere inviate al marito, ufficiale degli Alpini nella campagna italiana di Russia, lettere mai spedite e chiuse in un cassetto, nella vana attesa di chi, disperso nelle lande ghiacciate della steppa russa nell'incommensurabile disfatta dell'esercito italiano, mai tornerà alla propria casa. Lettere nelle quali è facile leggere la metafora dell'esperienza personale della Ottolenghi Minerbi che, solo diversi anni dopo la conclusione della guerra, saprà con certezza del tragico destino che accumunò il marito Alessandro alle tante vittime della Shoah. Una grande storia d'amore che, attraversando indenne il tempo e le avversità, saprà coinvolgere e affascinare le anime sensibili. Il volume è aperto da una prefazione dello storico Daniele Ceschin, autorevole biografo di Marta Ottolenghi Minerbi.

 


L'autore:
Marta Minerbi Ottolenghi

Marta Ottolenghi Minerbi (Quarto di Genova, 1895 – Torino, 1974) è stata un'insegnante elementare e scrittrice, di origini ebraiche. Nel 1928 sposa Alessandro Ottolenghi con il quale si trasferisce a Treviso, città dove riceve, a partire dal 1936, l’incarico di direttrice didattica nella vicina Mogliano Veneto. In seguito alle Leggi Razziali del ’38, entrambi sono costretti a lasciare il lavoro, la casa e la città, mendicando un rifugio, spesso sotto falso nome. Se inizialmente per lei l'ospitalità trovata in Venezia sembra sufficientemente sicura, il precipitare degli eventi la costringe a fuggire attraverso tutto il nord Italia e, mentre il marito è arrestato a Roncade per essere poi tradotto ad Auschwitz, Marta riesce con grande fortuna a trovare protezione in una piccola località nei pressi del lago Maggiore, dove si ricongiunge alla madre. Alla fine della guerra Marta torna sola a Treviso, dove riprende il lavoro usuale, pur nell'angoscia della perdita della persona amata. L'afflizione la spinge a elaborare una personale propensione alla letteratura che la porta a scrivere numerosi romanzi e racconti. Oltre ai due romanzi oggi ripubblicati La colpa di essere nati (1954) e Non è giorno ancora (1956), buona parte dell'impegno letterario di Marta Ottolenghi Minerbi è dedicata alla letteratura per l'infanzia, in particolare con La scimmietta Topsy (1954), tradotto in svariate lingue, e O partigiano portami via (1965), nel quale spiega ai bambini e agli adolescenti la guerra e la Resistenza.

 

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