LE ANTICHITA' D'AQUILEJA PROFANE E SACRE PER LA MAGGIOR PARTE FINORA INEDITE, RACCOLTE, DISEGNATE E ILLUSTRATE DA GIANDOMENICO BERTOLI DE' SIGNORI DE BRIBIR CANONICO D'AQUILEJA - 1739 (MA 1740)
in folio (cm. 34,5), pp. (16), 443, (36), piena pergamena coeva con nervi e tassello al dorso, splendida antiporta allegorica incisa da Francesco Zucchi (1692-1764) su disegno dell'autore, frontespizio a due colori con vignetta incisa, bellissimi finalini e testatine su disegno di G.B. Piazzetta (1682-1754), moltissime incisioni raffiguranti medaglie, monete, iscrizioni, reperti archeologici di scavo, rintracciati nei dintorni della localita' di Aquileia. Gian Domenico Bartoli (Mereto di Tomba, Udine 1676- Aquileia 1763), canonico e collezionista di antichita', fu celebre soprattutto per questa sua opera che, pur senza anticipare la stagione archeologica neoclassica, mirava ad una compiuta ricostruzione del passato, intendendo i reperti come fonti storiche. L'opera contiene 665 schede che catalogano, con criteri rigorosi e obiettivi, i molti materiali venuti alla luce negli scavi nei dintorni dell'antica Aquileia: iscrizioni d’età romana, monete, sigilli e pitture di epoca patriarcale. Pergamena leggermente brunita, ma fresco esemplare in piu' che ottimo stato di conservazione (35350/AQUILEIA - ANTICHITA' ROMANE - ARCHEOLOGIA)